A scuola per costruire un futuro migliore
La Fondazione, in collaborazione con Specchio d’Italia, sta aiutando i bambini della zona di Nganzo in Ruanda.
Qui le classi hanno in media 65 allievi e solo il 65% degli studenti porta a termine la scuola (dati 2016, fonte Unicef). Migliaia di ragazzi si perdono: le lezioni sono troppo costose, le aule difficili da raggiungere. E le famiglie sempre più povere.
Il Covid ha peggiorato tutto, per molti bambini la frequenza scolastica è resa sempre più irregolare a causa della pandemia, della malaria e delle infezioni intestinali. Ed è ancora più limitata durante la stagione delle piogge, quando muoversi, in questi territori, diventa quasi impossibile.
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Per permettere ai bimbi di non interrompere gli studi, gli istituti sono dotati di foresterie, dove i piccoli vivono lontani dai genitori, ma vicini a banchi e lavagne.
L’ospitalità in queste strutture fa raddoppiare i costi per le famiglie: se per un anno di retta scolastica ci vogliono 150 euro, quando si aggiunge il collegio ne servono 300. Cifre enormi per questa gente poverissima.
Poi ci sono i bimbi sordomuti, che nessuno viene a riprendere dopo il collegio: vengono abbandonati. Di loro (e di tanti altri ragazzini bisognosi, con o senza disabilità), si occupano le suore missionarie che gestiscono gran parte delle scuole della zona, tra Kicukiro, Nyamirambo, Rulindo, Kigali, Musanze e Nyarugenge.
Li abbiamo adottati finanziandone gli studi e donando loro la possibilità di un futuro migliore.
L’obiettivo è quello di sostenere economicamente la permanenza in collegio di più studenti possibili, pagando loro la retta scolastica, la foresteria, i pasti, il materiale scolastico, il vestiario.